lunedì 23 luglio 2007
I piccoli passi di Calimero 2 commenti
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martedì 17 luglio 2007
Il sole alto nel cielo... caldo... caldo...
la cicala canta sul mio balcone...
la testa batte e la lingua arde...
aspettando il tramonto per trovare pace...
(si spera!!! :P)
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mercoledì 11 luglio 2007
Nuvole
Nuvole… Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole… Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole… Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole… Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole… Continuano a passare,alcune così enormi (poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
(..)
Nuvole… Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole… Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.
LI,33
Fernando Pessoa
Ultimamente nn trovo le parole, nn trovo qll giuste per esprimere qll ke sento, nn trovo il modo per esprimerlo al meglio perchè nel momento in cui provo a farlo mi capitano sotto gli occhi versi cm qst che nn è possibile contraddire, spero che il vostro animo possa godere di questa lettura come ha fatto il mio!
Con affetto
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sabato 7 luglio 2007
Chi sono?
Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
Follia
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell’anima mia:
Malinconia
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
nella tastiera dell’anima mia:
Nostalgia
Son dunque... che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
(Aldo Palazzeschi)
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